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Reimmaginare i rifiuti

Reimmaginare i rifiuti

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I nostri team di approvvigionamento e produzione cercano sempre di limitarsi alle quantità per soddisfare la domanda concreta. Quando abbiamo delle rimanenze di materiale inevitabili, queste vengono reintrodotte nella fase di progettazione delle collezioni successive, ad esempio come fodera o come base per le nuove stampe stagionali. Utilizziamo anche alcuni tessuti avanzati per creare la nostra gamma di capi unisex World’s End Collection in edizione limitata.

Attualmente, le nostre scorte di magazzino derivanti dagli ordini di tessuti stagionali sono inferiori al 5%. Per sostenere la prevenzione e la riduzione degli sprechi, tutti i prodotti in eccedenza di proprietà del Gruppo Vivienne Westwood e i materiali inutilizzati provenienti dalla produzione e dalla campionatura devono essere riutilizzati, riciclati o donati a organizzazioni benefiche.

Non distruggiamo mai i prodotti invenduti, che vengono invece diretti agli outlet e alle vendite di campioni.

Collaboriamo con vari partner per dare nuova vita ad alcuni di questi materiali in modo da supportare le rispettive mission. Scopri di più su queste iniziative di seguito.

Nel mese di settembre 2023 abbiamo avviato un progetto pilota che coinvolge tre fornitori di due dei nostri tessuti. L’obiettivo è raccogliere e rigenerare i residui di lavorazione dei nostri capi trasformandoli in nuovi materiali da destinare ad altri scopi. Durante questo progetto pilota, controlleremo la quantità di rimanenze raccolte e rigenerate, inclusa la qualità dei materiali ottenuti per valutarne l’idoneità all’utilizzo interno o esterno. Sulla base di questi dati, decideremo poi se il progetto sia stato utile e se estenderlo ad altri tessuti e fornitori.

Una delle priorità di Vivienne Westwood è stimolare e promuovere la creatività. È importante sostenere le generazioni future perché possano innovare l’attuale settore della moda. Per questo motivo collaboriamo con vari atenei su una serie di iniziative variegate.

La sede di Londra dona i materiali avanzati ai progetti degli studenti, offrendo loro un’ampia gamma di risorse che si differenziano per composizione, colore, peso e spessore. In questo modo, non solo recuperiamo scarti e campioni, ma sosteniamo l’inventività di persone che fanno i primi passi in questo settore.

La sede di Milano collabora invece con il locale Politecnico coinvolgendo gli studenti nello sviluppo di strategia per la gestione dei rifiuti, in particolare attraverso l’assegnazione delle rimanenze e la gestione dell’inventario, incluse le fasi di analisi di obiettivi e benchmark, process design e studi di fattibilità. Sulla base delle informazioni fornite da Vivienne Westwood, ci aspettiamo di ottenere una soluzione concreta per la riassegnazione delle scorte, sostenuta da un’analisi costi/benefici. Tale esercizio ci prepara a un futuro in cui guardare ai rifiuti come risorse, cosa che già avviene nell’ambito della Maison.

Fin dal 2021, Vivienne Westwood Italy fa parte di Monitor for Circular Fashion. Il progetto multi-stakeholder accoglie le aziende virtuose e diffonde buone pratiche di moda circolare, valorizzando competenze tecniche, manageriali e scientifiche, con l’obiettivo di contribuire alla transizione verso modelli di business circolari. Vivienne Westwood Italy contribuisce allo sviluppo del report annuale di Monitor for Circular Fashion, i cui dettagli sono disponibili qui.

Collaborando con SDA Bocconi e Monitor for Circular Fashion, stiamo realizzando un prototipo per valutare le possibilità di un prodotto totalmente circolare tenendo in considerazione i principi del design circolare, l’approvvigionamento delle materie prime, il trasporto e la logistica, oltre che la distribuzione e lo smaltimento. Il progetto pilota è stato presentato ai rappresentanti di Commissione UE e Commissione economica per l’ Europa delle Nazioni Unite nel mese di settembre 2023. Ulteriori dettagli sono disponibili qui.



Fondato nel 2013, Progetto Quid offre opportunità di impiego e carriera ai soggetti a rischio di esclusione, marginalizzazione e discriminazione nel mercato del lavoro, con particolare attenzione alle donne.

Si tratta di un’entità indipendente che svolge anche il ruolo di fornitore per aziende di moda italiane e globali, con linee di accessori e indumenti co-brandizzati. Grazie a un modello aziendale ibrido e innovativo, Quid vuole essere un catalizzatore del cambiamento tramite collaborazioni sociali e ambientali che organizzano iniziative ecologiche, riutilizzano le eccedenze, proteggono la natura e migliorano la vita delle persone.

Nel 2022, le donne costituivano l’81% della forza lavoro di Progetto Quid, con il 65% dei dipendenti totali proveniente da situazioni fragili o svantaggiate. Quid impiega inoltre il 40% di lavoratori migranti e l’81% di essi proviene da un passato difficile. Il 71% di tale forza lavoro migrante è costituita da donne.

Progetto Quid propone inoltre occasioni di formazione e specializzazione per i nuovi assunti con percorsi di riscatto sociale, programmi di mentoring e coaching sulla leadership inclusiva. Nel 2022, ha offerto ben 469 ore di sviluppo professionale a 112 beneficiari.

Lavoriamo con Progetto Quid dal 2021 per dare seconda vita alle rimanenze di materiali e per sostenere il loro contributo ad aiutare le persone da ambienti disagiati a trovare un lavoro stabile.

Negli ultimi anni, sono stati donati 87.732 tra bottoni, cerniere, fibbie e 56.860 metri di fodera, tessuto e altri materiali.

Scopri di più su Progetto Quid qui.



Greenline è una società specializzata, tra le altre cose, nella raccolta e il riciclo di scarti tessili. Nel caso in cui i nostri materiali residui non siano adatti alla donazione o al riutilizzo interno, li vendiamo a Greenline che li ricicla per ricavarne nuove risorse. Queste materie prime vengono poi vendute a svariati settori. Nel 2021, un totale di 2.996,9 kg di scarti di cotone, lana e lino, tra gli altri, sono stati venduti a Greenline, che ha poi ricavato materiali destinati quasi esclusivamente all’industria automobilistica. Nel 2022, Greenline ha acquistato un totale di 3.816 metri di tessuti residui, tra cui cotone, lana e viscosa.